Vampiri di Venezia – Novella 4

Primi anni del 1800 – Venezia, Italia.

Dove antiche pietre sussurrano segreti e le ombre nascondono desideri immortali. Per l’enigmatico vampiro Nico, acquisire un punto d’appoggio strategico in città significa un matrimonio rapido e conveniente, un mezzo per raggiungere l’obiettivo dei suoi fratelli: un ritrovo veneziano sicuro. Il suo piano è semplice: una formale prima notte di nozze, seguita dalla rapida dipartita della sua nuova sposa, che lo lascerà libero di abbandonarsi alla sua esistenza libertina.

Ma il destino, con un colpo di scena, gli porta Oriana. La sua bellezza è uno shock, il suo spirito indomito. Nel momento in cui Nico posa gli occhi su di lei, i suoi piani accuratamente elaborati vanno in frantumi come il vetro veneziano. Tuttavia, Oriana nutre ambizioni che vanno ben oltre i confini dell’obbedienza coniugale. La sua passione è la ricerca scientifica, un mondo di intelletto e innovazione che si scontra con le aspettative del suo nuovo e potente marito.

Man mano che la loro riluttante unione si evolve, Nico scopre una verità molto più pericolosa della natura indipendente di Oriana. La sua testarda sposa custodisce segreti che potrebbero distruggere non solo la sua esistenza immortale, ma l’intera società dei vampiri di Venezia. Diviso tra il dovere e un desiderio crescente, Nico si trova di fronte a una scelta fatale: eliminare la minaccia che sua moglie rappresenta inconsapevolmente o soccombere alla sfida inebriante della seduzione.

Fortunatamente per Nico, l’arte della persuasione, la danza del desiderio, è la sua abilità più spiccata. Svelerà i segreti di Oriana, un bacio rubato, un tocco indugiante alla volta. La attirerà al suo fianco, confondendo i confini tra prigioniero e carceriere, tra animosità e una passione travolgente che potrebbe salvarli entrambi… o portare alla loro distruzione definitiva.

Lasciati travolgere da un’ondata di attrazione proibita e secondi fini, dove lo scontro tra intelletto e desiderio immortale accende un fuoco che potrebbe consumare Venezia stessa.